Comunicare nel profit e nel non profit: quali differenze?
Certamente è più semplice la comunicazione per il profit poichè si deve vendere un prodotto. Quello a cui devi rivolgerti è colui che ti paga. Nel Terzo Settore invece, devi coinvolgere molti altri soggetti; chi ti da i soldi non sono le stesse persone a cui dai il tuo servizio; devi comunicare in modo diverso con loro e con chi ti finanzia. Poi ci sono i soggetti istituzionali che ti aiutano, a ciascuno di questi soggetti interessa poco la comunicazione che fai per gli altri, il bilancio sociale non interessa a un diretto interessato ma ad un’istituzione ad esempio. E’ per questo che la comunicazione nel Terzo settore è più variegata e complessa.

Possono fare comunicazione sociale
ministeri, regioni, comuni, associazioni non profit ma anche imprese private che attuano iniziative di carattere sociale e non direttamente orientate ad un profitto economico: l’aggettivo sociale, infatti, serve a connotare la diffusione di valori e di orientamenti contenuti nei messaggi che si veicolano e, reciprocamente, l’assenza di un interesse economico/commerciale.
Questo tipo di comunicazione si caratterizza per la sua vocazione civile e sociale, per il fatto di collegarsi alle tematiche vicine al benessere collettivo, quali la prevenzione di malattie, la difesa dell’ambiente, ecc. Le campagne di comunicazione sociale hanno la finalità di sensibilizzare l’opinione pubblica nell’affrontare problemi di carattere e interesse collettivo partendo dalla modifica e dal cambiamento di atteggiamenti e comportamenti degli individui e dei gruppi sociali.
Per comunicazione sociale si intende anche tutta l’attività promossa e portata avanti dal terzo settore: in questo caso si può parlare anche di marketing sociale. Il terzo settore racchiude tutte quelle realtà e quelle organizzazioni/associazioni che lavorano in ambito non profit, e sono dunque animate nel loro agire non tanto da interessi di profitto economico ma dallo sposare una determinata causa o una determinata mission che ha normalmente carattere sociale o civile. Il terzo settore è dunque mosso e animato da logiche legate alla relazione tra le persone e alla condivisione di valori e finalità.
In molti casi, le organizzazioni non profit sono costitute per lo più da personale volontario che pur armati di buona volontà non hanno la capacità di occuparsi della comunicazione. Ma è necessario che le associazioni prendano coscienza dell’importanza del comunicare le proprie azioni, i propri servizi, il proprio modo di raccogliere i fondi ( Fund Rising) e di utilizzarli.
Grazie alla pluriennale esperienza in questa settore "la comunicazione no profit", Anna Laudati Comunicazione è in grado di promuovere le vostre attività e servizi, di dotarvi di un ufficio stampa permanente utilizzando i social network, il sito, i giornali e le riviste, la tv e la radio, le web tv, i video e le immagini e tutto ciò è necessario ed utile per comunicare coloro che in maniera diretta o indiretta sono coinvolti nell'attività e nei servizi che eroga la vostra organizzazione.
L'esperienza nel settore no profit, mi ha insegnato che per comunicare in maniera efficace in questo settore prima di tutto devi aver avuto personalmente delle esperienze di volontariato o comunque devi avere una grande apertura verso l'altruismo e i bisogni altrui solo così si riuscirà a scegliere il messaggio giusto da comunicare, accanto a questo bisogna avere la conoscenza e l'esperienza professionale che occorrono per indivisuare gli strumenti opportuni da utilizzare di volta in volta. Ad esempio, se da un lato le immagini e i video sono strumenti fondamentali per un tipo di comunicazione volta a sensibilizzare il mondo esterno ed ad attrarne l'attenzione, dall'altro occorrono strumenti diversi per rendicontare sulle attività svolte nei confronti del benefattore privato o degli enti pubblici che hanno erogato dei fondi in occasione di bandi.
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